Keep calm, il grande giorno è arrivato!
Eccomi qua, devo raccogliere le idee per scrivere l'ultimo episodio delle mie nozze.Non è facilissimo, perchè spiegare gli stati d'animo mentre di
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Non è facilissimo, perchè spiegare gli stati d'animo mentre di giorni tra noi e le nozze ce ne sono sempre di meno, è complicato.
Nella nostra mente attiviamo il conto alla rovescia e ci vengono i brividi. Alle altre spose che entravano in panico in preda a mille paure, ci sentivamo di rassicurarle, in realtà però forse non capivamo fino in fondo i loro timori ...
Oggi però, alla luce della mia esperienza personale posso dire che, si, può venire il panico!
Che poi intendiamoci è un panico ingiustificato, nel nostro immaginario si susseguono film dell'orrore dove noi spose siamo, guardacaso, le più imbranate della storia!
Inciamperemo scendendo dall'auto, sbaglieremo le formule del rito di nozze, scoppieremo in pianti o risate irrefrenabili, perderemo il velo o ci si scompiglierà l'acconciatura, e chi più ne ha più ne metta! Ma davvero potrebbe succedere tutto questo ad una sola sposa??? Razionalizza please!
A ragion veduta mi sento di rassicurarti: non succederà nulla di terribile!Quanto a me e Gianluca, non ci sembrava vero ... erano già passati circa tre mesi da quando eravamo andati da padre Gianni ad annunciargli che avevamo deciso di sposarci!
Avevamo pianificato di partire per il Monastero il giorno prima delle nozze, e ... il fatidico 4 giugno era arrivato in un soffio!
Alle ore 8 di mattina eravamo in partenza, con abiti, fiori per la mensa, vasi, e tutto il resto, verso il monastero. Con Gianluca e Laura appena arrivati, intorno alle 11, abbiamo subito scaricato tutto e cominciato ad allestire la sala, senza distrazioni, super concentrati.
Sempre col timing sotto gli occhi, guai se mancasse!Abbiamo lavorato davvero senza sosta, fermandoci solo un momento per uno spuntino e continuando fino a sera.
Verso le 17 sono arrivati Carlo Soro di Insoliti Scatti e il suo staff, le deliziose Laura e Manuela, ma ... no photo please!
Eravamo distrutti, letteralmente sciolti dalla fatica, non era il caso di fotografarci! Li abbiamo invitati a prendere possesso delle loro camere, liberi di girare e ambientarsi in tutta calma.
Devo aggiungere che non amo essere fotografata, ahi la timidezza, ma Carlo, Manuela e Laura sono stati fantastici, ci hanno fatto sentire a nostro agio, non ci siamo quasi accorti della loro presenza.
La loro discrezione e professionalità sono stati impeccabili, e, cosa che non guasta, sono persone squisite, molto simpatiche, il che ha reso il loro inserimento nel contesto familiare perfettamente riuscito!
https://www.insolitiscattiwedding.it
Una volta finito tutto ciò che c’era da fare ci siamo finalmente potuti riposare e andare a cena, servita in un’altra sala del Monastero.
Stare li, attorno ai tavoli apparecchiati, tutti insieme famiglie e fotografi è stata un’esperienza indimenticabile. Eravamo molto stanchi, ma felici e soddisfatti del lavoro fatto.
Prima di andare a dormire abbiamo dato un altro sguardo alla sala allestita per il pranzo del giorno dopo e abbiamo fatto un giro in Basilica per verificare posizionamenti libretti e cestini riso.
Tutto era al suo posto, potevamo andare a dormire. Oddio dormire si fa per dire, già…perchè i futuri sposi dormono la sera prima? Di sicuro le spose pochissimo, io tra queste.
Avevo una camera bellissima, singola, al terzo piano della foresteria, dalle finestre potevo ammirare una campagna incontaminata, a dire il vero quel panorama sembrava un dipinto rinascimentale.
Inoltre il silenzio al monastero è totale, quasi irreale, non si può certo dire che il chiasso possa ostacolare il sonno, eppure … ma ci sta … pazienza per le occhiaie della notte in bianco…ci avrebbe pensato Antonella l’indomani.
Il mattino dopo la sveglia è suonata puntuale alle 6, con Gianluca ci siamo ritrovati a colazione , il resto della 'ciurma' dormiva ancora, ci siamo scambiati delle battute da ridere, siamo voluti tornare in basilica, ancora tutta buia, solo le prime luci del mattino filtravano dalle feritoie rendendo quel luogo ancora più mistico ...
Ma era ora di scappare in camera! Antonella, la mia MUA, mi aveva appena comunicato che stava parcheggiando.
https://www.facebook.com/share/v/crJKri5NAkmNs1KT/?mibextid=WC7FNeNel frattempo, alle 9, sarebbero dovuti arrivare i fioristi da Thiesi per adornare la chiesa e consegnare bouquet e boutonniéres.
Ma ovviamente è stata Laura che li ha accolti e supervisionato i lavori, mentre io ero alla sessione trucco.
Stavo per finire di prepararmi quando ho sentito un grande temporale che si abbatteva la fuori!
Tuoni e fulmini con acqua a secchiate, e si che era molto nuvolo da presto, potevo anche aspettarmelo, no?
In effetti avrei potuto considerarlo romantico, e poi non si dice 'Sposa bagnata, sposa fortunata?'
Si però ero un po’ delusa perché questo avrebbe comportato passare dall’interno, l’ingresso della sposa sarebbe stato quantomeno atipico ma … giusto dieci minuti prima di uscire, come per magia l'acquazzone si è fermato!
In foresteria ormai eravamo rimaste solo noi, tutti gli altri erano già scesi in basilica ... i fotografi sono saliti per fotografare la nostra uscita .
Ci siamo avviate a braccetto con mia madre, che doveva sostituire papà che non c’è più da molti anni ormai.
È stato emozionante per noi quattro, compresa Laura e ovviamente l’altra mia testimone, un’amica di lunghissima data, anche questi restano momenti che non scorderemo mai.
. Pozzanghere in vista!Mentre attraversavamo il sagrato dirigendoci verso la chiesa, l’ho visto vuoto, con gli altri sposi ci raccomandiamo sempre che siano già tutti dentro quando entra la sposa, per me non è stato diverso...
Avrei voluto che lo fosse però, perchè la mia grande timidezza si è fatta sentire con prepotenza, ma non sarebbe stato possibile materializzarmi accanto a Gianluca evitando la passerella davanti a tutti?!
Eh no Paola, impossibile! Ma è stato solo un momento, quando sono arrivata sulla soglia della chiesa l’ho vista piena di tutte le persone a noi care, li conoscevo tutti uno per uno, persone con cui ci si vedeva spesso, il loro affetto lo percepivo nell'aria, e mi sono tranquillizzata.
E poi ho sentito il profumo di antico che mi è molto familiare, quello delle pietre millenarie della cattedrale, quello che ci investe piacevolmente da anni, ogni volta che entriamo in quella chiesa.
Ma soprattutto ho visto Gianluca che mi aspettava all’altare, mi sono sentita a casa, sparita la timidezza, sostituita da una serenità e tranquillità interiori.
Ok potevamo cominciare.
https://youtu.be/_a83LYZxO2M?si=lz-CTLvPxNHsugq2
Siamo arrivati alla fine di questo complicato, ma affascinante viaggio che è l'organizzazione di un matrimonio.
Abbiamo visto insieme cosa succede dietro le quinte, è un matrimonio come tanti dal punto di vista organizzativo, ma assolutamente unico per noi sposi, perché l’evento è stato ‘disegnato’ apposta per noi, secondo i nostri desideri ed esigenze.
Unico, come uniche sono tutte le coppie di sposi. Non ne esiste una uguale all’altra.
Quindi perché non differenziarci? Alla fine la decisione si rimette ad un'unica domanda: ci teniamo ad avere un evento solo per noi, che ci rifletta, che sia in sintonia con i nostri sogni e gusti? Per noi è importante?
Se la risposta è no, cioè se non ci interessa che l’evento sia inelegante, ‘chiassoso’ dal punto di vista dello stile, se non ci interessa che il nostro giorno più bello si trasformi in un incubo di cattivo gusto, la scelta è semplice: il fai da te sarà perfetto per l’occasione.
In caso contrario ci dovremo affidare ad un professionista, che ci possa guidare e consigliare, una specie di ‘navigatore’ insomma, noi gli indichiamo la rotta e lui ci porta senza intoppi esattamente verso la destinazione da noi prescelta.
Cosa ho detto all'inizio? Bisogna scegliere il treno se vogliamo una cosa ben fatta.
Quanto a Gianluca e a me, ogni volta che ripensiamo alle nostre nozze, a quei momenti coinvolgenti, al nostro sogno che si è realizzato esattamente come lo avevamo pensato e in un luogo a noi molto caro, ci sentiamo pieni di gioia ed emozionati proprio come quel giorno.
Come tutti gli sposi del mondo abbiamo la nostra Wedding box dove conserviamo gelosamente tutti gli elementi delle nostre nozze, dalle partecipazioni a tutta la stationery, sono cose che non si trovano in giro perchè sono state studiate e realizzate apposta per noi.
Ormai son passati più di due anni, ma ne dovessero passare altri cento, noi lo ricorderemmo come se fosse avvenuto appena ieri, e, cosa molto bella, tutti i nostri ospiti condividono con noi le stesse emozioni vissute quel giorno.
E tu come lo sogni il tuo matrimonio?
Vai sulla sezione 'contatti' e compila il form, e invialo. Riceverai un preventivo di orientamento, più un simpatico file in omaggio pronto per la stampa, da utilizzare per capire chi invitare alle vostre nozze.
Ebbene si. Lo devo ammettere! Sono un po’ ribelle, o meglio sono fatta a modo mio, come tutti, no?
Mi sono sempre truccata pochissimo e non sono mai andata dalla parrucchiera solo per farmi pettinare. Devo confessare che con mia sorella ci siamo parecchio scontrate su questi due punti! Oggi ne ridiamo, ma il periodo precedente le nozze è stata tosta. Perché? Beh, come avrai intuito, non ne volevo sapere di avere una Mua, e tanto meno una parrucchiera!
Mi sono impuntata davvero moltissimo, non volevo sentire ragioni, troppe volte ho visto spose stravolte e irriconoscibili, la mancanza di coerenza è una cosa che detesto, perché una sposa deve discostarsi così tanto dalla sua immagine di sempre?! Io di sicuro non lo avrei fatto!
Vuoi sapere chi ha vinto tra le due sorelle? C'è stato un win/win, per la buona pace familiare .
Ha vinto Laura sulla MUA, perché le foto, perché ‘non puoi truccarti da sola’, ecc.., mentre ho vinto io per la parrucchiera, non ci sarebbe stata! Chi mi ha pettinata? Mia sorella, ovvio!
E devo dire che è stata bravissima, ha saputo farmi un'acconciatura super semplice, proprio come volevo io!
Un giorno mentre era al pc, l’ho sentita richiamare la mia attenzione con la stessa aria soddisfatta di un gatto che ha appena catturato la preda: ‘guarda un po’ cos’ho trovato per te!’. Erano due fermagli per acconciature da sposa, delicatissimi, molto eleganti, ma, cosa sorprendente, Laura, che come ho detto più volte è molto maniacale nella ricerca della perfezione, era riuscita a trovare un motivo floreale di cristalli, molto simile al pizzo del mio abito! Della serie ‘ non lasciamo nulla al caso’ !
Praticamente erano perfetti! Una volta verificati i tempi di consegna (arrivavano dall’Inghilterra) li abbiamo ordinati subito su Etsy, una piattaforma incredibile! Degli ottimi handmade provenienti da tutto il mondo, ci si può trovare di tutto.
Mentre per il trucco abbiamo trovato una MUA che si è rivelata una vera sorpresa, praticamente ci siamo conosciute il giorno delle nozze, il mesetto prima eravamo in contatto esclusivamente via telefono o whatsapp. Non abbiamo fatto neanche una prova, come si fa di solito … Antonella Era, make-up artist di Sassari, è arrivata puntualissima alle ore 7:00, il giorno dell’evento. Molto simpatica, ma soprattutto professionale e competente, mi ha fatta sentire a mio agio, abbiamo chiacchierato un sacco, le due ore passate al trucco sono praticamente volate!
https://www.facebook.com/share/v/crJKri5NAkmNs1KT/?mibextid=WC7FNe
Ora arriviamo ad un altro dei tasti dolenti: le scarpe!!! Molte donne ne hanno il culto, io sono tra queste. Ho ancora un paio di scarpe in nabuk di un bel tono di fuchsia davvero particolarissime, con una punta esagerata, di una stilista giapponese, acquistate sul Lago di Garda un po' di anni fa. Le avrò messe si e no un paio di volte, perchè sono da cerimonia, ma le conservo gelosamente e sono sempre perfette.
Mi piace puntare su un accessorio un pò eccentrico, quando il resto dell'outfit è davvero minimale e monocromatico, quindi via libera a scarpe originali, per le occasioni speciali.
Ma quando tu sei la sposa è tutta un'altra storia. non vedo di buon occhio le scarpe vistose, aperte sul davanti, e soprattutto col plateau o tacchi a spillo, oltre ad essere vietate dalle regole del galateo, le trovo ineleganti e poco appropriate, ma questo è un mio personale pensiero …
A Cagliari avevo cercato come una matta delle scarpe col tacco medio, e comodo (non avevo certo voglia di arrivare all’altare ruzzolando dai tacchi, cosa per me probabilissima visto che non ci sono abituata), ma soprattutto chiuse, almeno davanti.
Niente da fare! Non riuscivo a trovarle! Così ancora una volta abbiamo cercato su internet, la ricerca è stata lunga ed estenuante, stavo cominciando a entrare in panico! Fino a quando a furia di cercare, Laura, sempre lei (ma come faremmo senza la wedding planner???) ha trovato le scarpe perfette per me, rivestite della stessa seta del mio abito, fatte a mano e su misura, super semplici e completamente chiuse…
C’era solo un ‘piccolo’ problema, il negozio di Milano non faceva spedizioni. Abbiamo dovuto spiegargli la situazione e il signor Paolo, il proprietario (non farò il nome del negozio perchè ha davvero fatto una soffertissima eccezione apposta per noi!) , ha molto gentilmente ceduto ed ha provveduto a inviarci le preziosissime scarpe da sposa.
Con tutte queste cose da fare il tempo è volato e siamo arrivati ad una settimana dall’evento, era ora di elaborare il ‘timing’, della serie ‘chi fa cosa e a che ora’, tutto minuziosamente pianificato, non deve mai mancare a nessun matrimonio. Tutti i fornitori sono stati richiamati per la verifica dei dettagli e orari di arrivo. Ora potevamo rilassarci un po’ in attesa del grande giorno.
Prossimo articolo: keep calm, il grande giorno è arrivato!
Con Laura andavamo avanti con l’organizzazione, cominciavamo a pensare alla predisposizione della sala, la distribuzione degli ospiti … per quest’ultima è stato facile, per la sicurezza di tutti, vista la pandemia, abbiamo pensato di organizzare i tavoli in modo che ci fossero massimo due nuclei familiari seduti insieme, divisi da un centro tavola, in questo modo le distanze previste sarebbero state assicurate.
Come centri tavola delle semplici boules di vetro con i fiori recisi, che riprendevano gli acquerelli scelti per l'immagine coordinata, addobbi in chiesa, bouquet e il resto, posizionate al centro di specchi circolari.
I segnatavoli numerati, poggiati su un elegante merletto, di cartoncino creato da Lò, i segnaposto, invece, delle tags col nome dell'ospite legati con un nastro di raso al tovagliolo.
Per la quinta della wedding cake, da organizzare al centro della sala, Laura ha pensato ad una struttura metallica che doveva reggere dei teli di tulle color crema, come fossero i pannelli di una tenda, fermati ai lati dalle nostre inziali (esattamente riprodotte come il font scelto per tutto il resto) lavorate da Laura con gli stessi fiori dell’evento e nella parte alta con un richiamo fiorito.
Tutto cominciava ad avere un senso, solo a vederlo nel rendering, che Laura prepara ogni volta che ce n’è bisogno, era bellissimo, di una semplicità estrema.
Bomboniere si? No? Per Gianluca e me è stato un si, non al solito ricordino che poi puntualmente tutti gettano in fondo ad un cassetto, ma a qualcosa che potesse essere utilizzato, volendo, come porta trucco da borsetta, oppure piccolo porta gioie da viaggio.
Le bomboniere di solito sono un qualcosa che noi donne adoriamo, gli uomini, a dire il vero, se ne infischiano alla grande, la maggioranza delle volte ... dunque perchè non dedicare questo dettaglio al mondo femminile?
Laura ci ha proposto, ed ha poi realizzato, dei sacchetti in pura seta color beige, legati da un semplice cordoncino color oro, e dentro i soliti 5 confetti.
Perché 5? Prima di tutto quando si pensa alla coppia ci deve essere l’idea dell’indissolubilità, dell’indivisibile, il 5 infatti è numero dispari, inoltre rappresentano i cinque auguri che si fanno di solito ai novelli sposi: amore, felicità, lunga vita, prosperità, salute. Ovviamente a completamento della chiusura della bomboniera abbiamo aggiunto l’immancabile tag con i dati delle nozze.
Il mio compito, quando organizziamo le nozze, è di pensare alla redazione dei libretti messa, e per il mio matrimonio non me la sono scampata, ma … visto che è un lavoro che mi piace tanto fare, l’ho fatto più che volentieri, ovviamente approfittando dei nostri viaggi fino al ‘nord’, per il corso matrimoniale col nostro padre spirituale, ho sottoposto a padre Gianni la stesura definitiva per la sua correzione/approvazione. E, come faccio sempre, ho personalizzato l’interno del libretto con delle preghiere speciali e con i nostri ringraziamenti per gli ospiti.
Mentre io sono l’addetta alla parte scritta, creare la copertina fa parte dei compiti di Laura, che ha scelto di assemblare alcuni elementi del set grafico, in modo da formare un cerchio fiorito.
Questi set sono davvero delle bombe! Perchè sono 'pezzi' vari di una stessa serie, te li ho mostrati in un precedente articolo, ricordi? Questo ti permette di utilizzarli di volta in volta per la stationery, nell'ambito di uno stesso evento, in modo da togliere monotonia ai vari elementi dell'immagine coordinata. Certo ci vuole occhio e buon gusto.
Torniamo al libretto, per legarlo Lò ha confezionato dei pompon in pura seta.
Me la ricordo ancora, ore, ore ed ore di lavoro minuziosissimo, come ho già detto mia sorella è davvero maniacale, se non è perfetto si mette a rifarlo daccapo!
Come facciamo sempre, abbiamo predisposto, solo per gli sposi, la stampa della parte del rito vero e proprio su cartoncino formato A4 da inserire nel libretto, perché si sa, i due sono sempre emozionatissimi e il fatto che debbano cercare le formule da recitare, sfogliando freneticamente le pagine del libretto, è impensabile, meglio avere un cartoncino a parte, facilmente reperibile al suo interno.
Per quanto riguarda i cestini per il riso, Laura ha pensato di realizzarli in due differenti modi.
Anzi mi sa che dobbiamo fare un altro piccolo salto indietro negli anni ... circa dieci anni fa dovevamo creare l'immagine coordinata per un matrimonio, e fino ad allora, in giro, non si vedevano altro che coni per il lancio del riso, coni di tutti i colori, con iniziali o senza, con fiocchetti o senza, ma sempre coni...
Non ne potevamo davvero più di vederli! Oltretutto li trovavamo puntualmente nei sagrati delle chiese, dove venivano gettati senza pietà, né rispetto, una volta terminata la loro funzione.
Ci venne così l'idea di proporre qualcosa di nuovo: un cestinetto realizzato in cartoncino a tema e con i colori dell'evento. Furono un successone! Andarono letteralmente a ruba!
Torniamo a me, per il lancio del riso, dunque, parlavo delle due soluzioni, la prima, il nostro classico cestinetto, con la stampa fiorita dell’immagine coordinata, li avremmo posizionati in un bel cesto all'uscita della chiesa per chi avesse voluto 'bombardare' gli sposi con più riso.
Mentre per i banchi, da posizionare sui libretti messa, Lò ha creato una deliziosa ed elegantissima scatolina beige rettangolare con un cassettino realizzato sempre con la stampa fiorita uguale al cestino, per estrarre il cassettino col riso, Laura ha inserito il cordoncino col pompon uguale a quello utilizzato per i libretti.
Inutile dire che sia i cestini che le scatoline sono stati 'requisiti' dagli ospiti. Chissà ... li avranno ancora?
I giorni passavano davvero veloci, con Gianluca dovevamo chiamare il fotografo, ‘Insoliti scatti’ è stata la scelta, con Laura avevamo conosciuto Carlo Soro, owner dell’azienda, ad una fiera sposi, ci era piaciuto il suo stile ‘reportage’.
Lui non conosceva il Monastero e si è mostrato subito entusiasta, come ogni fotografo che si rispetti, di trovare nuove fonti ispirative per le sue foto. Siamo rimasti d’accordo che sarebbe arrivato col suo staff dalla sera prima delle nozze.
Forse per una delle rare volte, con Gianluca gli abbiamo chiesto scatti in libertà e soprattutto non ci saremmo mossi dal monastero, al massimo foto nel chiostro.https://youtu.be/4WAP_Evwt0E?si=VEN-e_MtOgPJuzMo
Un’altra cosa a cui pensare: noleggiare le tovaglie e tovaglioli bianchi per la sala, una volta fatto pure quello potevamo dire di avere pensato a tutto.
C'è da dire che ai nostri sposi consigliamo sempre le tovaglie lunghe fino a terra, ma con Gianluca abbiamo scelto tovaglie semplici più corte, la nostra visione era uno stile di nozze low profile, in famiglia, dovevamo e volevamo restare coerenti con questa scelta.
Come dico sempre, noi di cojas non amiamo stravolgere le locations, con Gianluca avevamo scelto di fare il pranzo nel refettorio di un monastero, e quella doveva essere la base da cui partire.Cosa dicevo all'inizio? Tutto deve avere un senso, tutto deve essere allineato allo stile desiderato a monte. Nulla deve essere mai lasciato al caso.
Le due Wedding hanno terminato gli allestimenti, finalmente si può andare a cena. ormai tutto è pronto per l'indomani.
Nel frattempo ho pensato di creare il sito dedicato, da inviare a tutti i nostri ospiti, un altro dei servizi offerti da cojas, insieme col trailer 'save the date' che viene spedito 'a sorpresa' via whatsapp a tutti gli ospiti, prima delle partecipazioni formali.
Da qualche anno, infatti, si sta consolidando la consuetudine di inviare, via whatsapp, un trailer 'Save the Date' agli ospiti di un matrimonio, prima delle partecipazioni formali. Questo è uno dei miei compiti quando organizziamo un evento, e, in genere, è offerto a chi sceglie l'organizzazione completa.
È una cosa che mi entusiasma, ogni volta scelgo il 'taglio' che deve avere, può essere romantico, spiritoso, dipende ogni volta da come si presenta una coppia. I due futuri sposi mi inviano qualche loro foto e video e io ci fantastico sopra prima di fare il loro trailer, perchè bisogna trovare l'ispirazione.
Per noi lo avevo montato in chiave comica, perchè riflette un po' il nostro modo di essere. E nel nostro sito, oltre ad una gallery di nostre foto, e altre notizie utili, avevo inserito il link del Monastero insieme con la mappa per poterlo raggiungere.
Mancavano all’appello tre ultime cose: trucco e parrucco e … scarpe!
Prossimo articolo: la sposa ribelle non trova le scarpe … andrà scalza all’altare?!
Dopo aver deciso data e ora, il passo successivo è stato andare in avanscoperta alla ricerca del mio abito, non ho girato le classiche ‘7 chiese’, conoscevamo il negozio Vogue Sposa, di Cagliari, per avervi accompagnato altre spose, ci siamo sempre trovate molto bene perchè sono competenti e professionali.
Sempre con la mia wedding affianco, siamo andate all’appuntamento per misurare un pò di abiti, non molti in verità, perché avevo le idee abbastanza chiare. Mi sarei dovuta sposare in un monastero benedettino, praticamente il tempio del rigore e della sobrietà, l’abito si doveva adattare non solo al mio gusto, ma anche al contesto.
La cosa più divertente è stata che prima di recarmi all’appuntamento avevo passato ore su internet alla ricerca del mio abito ideale da mostrare alla commessa, ero arrivata al negozio con una decina di screenshot che illustravano i miei modelli preferiti, ma … alla fine la scelta è caduta su un abito completamente differente.
Quando l’ho misurato la prima volta non ero così convinta, l’ho misurato e rimisurato, dopo averne provati un po', alla fine, erano rimasti solo due modelli che mi tentavano ... ho avuto bisogno di un altro paio di appuntamenti per decidere, ma 'quel' modello ormai si stava fissando nella mia mente.
Mi sentivo ad un bivio importante e ho chiesto aiuto a mia sorella, che fino a quel momento mi affiancava con molta discrezione senza fare ingerenze. Lei mi ha consigliato per il meglio e lo ha approvato a pieni voti, non solo mi stava bene, ma per la sua semplicità e austerità estreme era perfetto per il luogo.
Fantastico, avevo l’abito!
Ora bisognava decidere l’immagine coordinata, partecipazioni, bomboniere, segna posto, ecc, ecc.
Torniamo a noi ... Lò ... ehm ... Laura, come per tutte le altre spose, ha fatto una lunga e accurata ricerca di elementi decorativi di ispirazione che fossero romantici, come le avevo chiesto.
La scelta si è subito orientata verso degli acquerelli molto delicati. Bellissimi, mi sono piaciuti tanto, una volta approvati anche da Gianluca, Laura ha provveduto ad acquistare il set grafico, in modo da assemblare gli elementi decorativi in maniera differente a seconda della destinazione di stampa: libretti, piuttosto che partecipazioni, piuttosto che tags, ecc.
Nel frattempo col mio futuro marito buttavamo giù una lista di invitati, non è stato semplicissimo perché ci trovavamo ancora in un periodo un po' problematico a causa della pandemia, al monastero la sala del refettorio non è grandissima, così, per rispettare le distanze richieste e per festeggiare in tutta sicurezza, abbiamo deciso di sdoppiare i ricevimenti.
Fermo restando che tutti i nostri ospiti sono stati voluti ed avrebbero potuto essere presenti tutti insieme, abbiamo dovuto, per forza di cose, operare una scissione in due gruppi: per il pranzo delle nozze avremmo invitato la famiglia più stretta e gli amici fraterni di vecchia data, mentre per il secondo, che si sarebbe svolto due settimane dopo, gli amici e i colleghi di lavoro.
Facciamo una piccola incursione nel galateo formale, esso, infatti, detta una regola ben precisa: alle nozze si invitano sempre le persone che ci hanno invitato al loro matrimonio, si restituisce l'invito, in sostanza e, più in generale, si invitano le persone, siano esse parenti o amici, con i quali esiste una relazione stabile di frequentazione.
Noi abbiamo un po' infranto queste regole, proprio a causa del periodo problematico, siamo stati costretti a ridurre all'osso gli inviti.
Torniamo a sbirciare su queste nozze ... i giorni passavano velocemente, ma tutto procedeva bene, senza intoppi.
Lato fiori, per l’addobbo della chiesa e tutto il resto, dovevo per forza rivolgermi ad un negozio della zona, abbiamo scelto Thiesi, un fiorista già conosciuto al Monastero. Manco a dirlo, la Basilica, per espressa richiesta dei monaci, doveva restare minimale, senza nessun ornamento, a parte delle composizioni floreali per l’altare e per la Madonna lignea del XV sec. posizionata lateralmente lungo la navata.
Allestimenti floreali alle nozze di Gianluca e Paola
Ma con Gianluca non avevamo scelto il Monastero a caso, naturalmente per noi quella richiesta è coincisa con il nostro desiderio di semplicità estrema, una semplicità che faceva risaltare il momento religioso solenne, nostra la scelta di eliminare ogni sorta di decorazione o elemento sui banchi o altrove, compresa la guida lungo la navata.
Vero è che, chi segue cojas eventi lo sa, anche se va contro i nostri interessi, non amiamo stravolgere le locations, specie le chiese. Siamo del parere che, parlando di luogo di culto, bisogna rispettarne la sua sacralità, si può certamente abbellire con dei fiori, ma sempre con la massima sobrietà.
In ogni caso bisogna sempre parlarne prima col parroco della relativa parrocchia e chiedere il permesso per ogni cosa, compresi i canti per la cerimonia, tutto deve passare, giustamente, per la sua approvazione.
C’era da pensare anche alla torta, dopo una breve ricerca su internet ho trovato la pasticceria ‘La dolce vita’ di Thiesi. Ho chiamato Maria, la proprietaria, e devo dire che mi è piaciuto molto il fatto che si sia presentata come una pasticcera che non ama le solite cose, ma le piace sperimentare. Non potevamo che intenderci, perché questa è anche la linea di cojas: l’originalità.
Quando poi settimane dopo siamo andati a trovarla, ci ha fatto assaggiare vari pasticcini, ci ha messi in forte difficoltà perché erano uno più buono dell’altro! Finalmente abbiamo optato per una base di frolla con vari strati tra cioccolato, lamponi, nocciola, un mix fantastico, poco usuale.
Come decorazioni abbiamo scelto le stesse rose degli allestimenti e la topper, ovviamente creata da Lò Design.A questo punto è bene spendere qualche parola in più per uno dei pezzi forti di un ricevimento di nozze: la wedding cake! Infatti spesso si rivela un po' una delusione: bella da vedersi ma troppo dolce, troppa panna, troppa crema, troppo di tutto, abbastanza spiacevole al gusto. Raramente sono riuscita ad andare oltre la prima forchettata, e sono golosissima!
Ancora una volta bisogna ribadire che non bisogna scegliere mai nulla tanto per scegliere, ma tutto deve essere ponderato e valutato nella giusta misura, gli ospiti di un ricevimento di nozze devono essere trattati con il riguardo che meritano. E, posso dire, che al nostro matrimonio, tutti i commensali hanno richiesto il bis. La torta è stata davvero un successone, giusto mix di sapori, perfetta nei suoi equilibri.
E per il Catering?! Ti velo un segreto: è stato facilissimo! Ancora una volta ci siamo affidati al consiglio dei monaci, e abbiamo contattato Costantino, il proprietario del ristorante ‘Il Mejlogu’ di Torralba, proprio a cinque minuti dalla Cattedrale di Sorres.
Il Monastero è dotato di una cucina professionale, dove sarebbe stato possibile tenere in caldo i cibi e cuocerne altri, il menu che ci ha proposto è stato perfetto per noi, cercavamo una cucina semplice, genuina e di qualità.
La prima volta che abbiamo incontrato Costantino per parlare del menu, il suo entusiasmo nell'illustrarci i suoi piatti ci ha contagiati, ci ha ispirato una tale fiducia che non abbiamo neanche voluto fare il classico ‘tasting’ pre-evento. Ci siamo totalmente affidati a lui, e non abbiamo sbagliato! Costantino ha realizzato un servizio catering impeccabile che ha riscosso tanti complimenti da tutti i nostri ospiti.
La loro è stata una macchina bene oleata che ha lavorato in perfetta sincronia, con grande soddisfazione nostra e dei nostri ospiti!https://www.facebook.com/share/v/is1vpzuJsLkdLpTv/?mibextid=WC7FNe
Intanto si procedeva spediti per quanto riguardava i documenti da preparare, pubblicazioni in chiesa e comuni di residenza, processicolo, ecc. Appuntamenti da prendere per la richiesta e successivamente per il ritiro, per la consegna presso le parrocchie, per il nulla osta, compresa la Curia Arcivescovile di Sassari, provincia cui fa capo il Monastero. Ricordo che in quei mesi abbiamo macinato davvero tanti chilometri! Ma non ci è pesato, anzi! Eravamo pieni di gioia.
Prossimo articolo: l’organizzazione entra nel vivo. La grande macchina è partita!
Qual'è la mia personale idea di festa per un matrimonio? Le due persone che decidono di sposarsi le vedo come passeggeri di un bellissimo viaggio (inteso come l’evento in se) che sarà molto breve ma intensissimo, esso potrà generare emozioni così forti che accompagneranno la coppia per tutta a vita… il wedding panner in tutto questo? Lo vedo come il treno che trasporterà tutti i protagonisti del giorno, un bellissimo treno, moderno, efficiente, veloce, sicuro, procederà senza sbalzi, con tutti i comforts, il suo percorso, che verrà deciso prima, sarà orientato verso la meta finale. I passeggeri arriveranno a destinazione riposati e felici, la loro esperienza sarà davvero indimenticabile e coinvolgente, perché si saranno emozionati e avranno riso, avranno visto paesaggi bellissimi e gustato tante prelibatezze.
Come vedo un evento senza il professionista? Sempre un viaggio, ma a bordo di una utilitaria che verrà guidata via via da vari componenti della famiglia degli sposi, se non dagli sposi stessi. Il tragitto verrà stabilito prima, certo, ma i vari conducenti non conoscono le strade giuste da fare per arrivare a destinazione senza intoppi.
Per questo i percorsi che seguiranno non saranno facili, potranno passare in sterrati polverosi, potranno sbagliare strada e arrancheranno parecchio per trovare quella giusta, andranno avanti incerti accumulando ritardi e problemi. Come arriveranno a destinazione i nostri eroi? Impolverati, esausti, e stressati, molto stressati.
Torniamo al mio matrimonio, nonostante conoscessi tutte le fasi di preparazione, non avrei mai pensato che mi sarei trovata così, esattamente come tutte le spose del mondo, elettrica, preoccupata che tutto andasse bene, anzi, in maniera perfetta!
Non solo! Manco a farlo apposta, proprio noi che consigliamo sempre di cominciare il planning almeno un anno prima, abbiamo dovuto organizzare tutto in circa tre mesi!
Che comica situazione! Infatti con Gianluca, l’uomo che oggi è diventato mio marito, eravamo insieme da tantissimo e, come spesso succede, abbiamo deciso di fare il grande passo così, dal giorno all’indomani.
Capita che tutto all’improvviso si allinei e tu devi seguire, non perché devi seguire per forza, ma perché lo senti nel cuore che è arrivato il momento. E allora non c’è storia, si va avanti, noi ci siamo e … chi c’è c’è.
Io però non potevo occuparmi del mio stesso matrimonio, troppo emotivamente coinvolta, ripeto, intoccabile, nervosissima!
Ho subito affidato tutto a Laura, la mia super pignola, maniacale da rompere le scatole, perfezionista da irritare, ma fantastica sorella. Io lo so, perché la conosco da quando è nata, lei trova sempre le soluzioni più geniali per tutto, è davvero sorprendente! Con lei mi sarei sentita in una botte di ferro, sulle mie nozze non sarebbe potuto cadere neanche un meteorite… e se anche fosse caduto, lei, sono certa, gli avrebbe trovato uno spazio nella location e lo avrebbe pure valorizzato come parte integrante della scenografia.
Mentre io mi occupo della parte amministrativa, social e marketing, lei è il motore della cojas eventi, lei la designer delle scenografie, dunque anche da sola sarebbe riuscita perfettamente a mettere in scena le mie nozze. Mi sono completamente affidata a Laura, alla sua competenza e abilità, e soprattutto, come dicevo prima, ad una sua skill apprezzatissima e vitale: il problem solving!
Appena si decide di convolare a nozze, la primissima cosa da fare è decidere la data con la sede scelta per la cerimonia (sia essa la chiesa piuttosto che il Municipio).
Con Gianluca frequentavamo da più di dieci anni, e frequentiamo tutt’ora l’unico Monastero Benedettino in Sardegna, dell’anno mille circa, lì avevamo conosciuto padre Gianni, che nel tempo è diventato il nostro Padre Spirituale, ovviamente volevamo che fosse lui a sposarci!
‘Ma quando vi sposate?!', ‘Cosa aspettate a sposarvi?!’. Per anni questo è stato il mantra di Padre Gianni!
'Quando decideremo, tu sarai il primo a saperlo!’ Promessa mantenuta. Siamo andati a trovarlo una domenica e a sorpresa gli abbiamo detto: ‘ Ciao Padre Gianni! Ci sposiamo!’ ‘Era ora!’ ha risposto lui con aria sorniona.
Prima di andare avevamo un po' di ansia, in cuor nostro volevamo la data del 5 giugno, perché per noi ha un valore altamente sentimentale, avevamo timore che il nostro Padre Spirituale non fosse libero, che la Basilica non fosse disponibile … uuuhhhh quanti timori eh?! Siamo rientrati a casa con una data e un orario: sabato 5 giugno alle ore 11. Fantastico! Ancora una volta tutto allineato! Le prime classiche paure dei futuri sposi, dissolte subito, come neve al sole …
Il nostro desiderio era che tutto l’evento si svolgesse al Monastero, anche il pranzo, dunque il giorno stesso abbiamo verificato la logistica, stavolta la sala refettorio che frequentavamo da sempre, la dovevamo valutare in maniera più tecnica: planimetria, verifica dimensioni tavoli, e vettovaglie a disposizione, in videochiamata con Laura che ci diceva cosa verificare, che misure prendere …
Si sa che noi di cojas non amiamo lasciare nulla al caso, siamo maniacali nella predisposizione di tutto, per le mie nozze sicuramente non avremmo mollato la presa. Sempre quella stessa domenica abbiamo visitato le camere della foresteria. La nuova ala al terzo piano è stata ristrutturata da poco tempo e gli alloggi sono degni di un hotel, con tanto di bagno in camera e kit di cortesia.
La visita era necessaria, perché ovviamente avremmo dovuto soggiornare al Monastero almeno dal giorno prima delle nozze con le nostre famiglie, visto che per raggiungerlo, da dove abitiamo, ci vogliono circa 250 km. Tante ansie anche per questo aspetto, ma ancora una volta tutte dissolte: per il 4 e 5 giugno le camere che ci necessitavano erano libere!
Padre Gianni, sempre quella domenica, ci ha consegnato un foglio con tutte le letture ‘papabili’ per il rito religioso, inoltre ha dato via libera ad una scaletta musicale di repertorio classico, proprio come sognavamo noi! Ovviamente ci ha spiegato i passi formali da compiere, documenti da preparare, processicolo, pubblicazioni, ecc…
Insomma siamo rientrati a casa con un bel po' di compiti da fare.
Prossimo articolo: Mettiamoci sotto col lavoro! C’è da pensare all’immagine coordinata e … bisogna trovare l’abito da sposa!!!
Proprio per questa moltitudine di aspetti mi chiedo da dove potrei cominciare … forse proprio dalle origini della mia professione.
Fare la event planner è una cosa che mi appassiona oltremodo, avere una visione d’insieme, l’armonia tra decorazioni e location, coerenza tra tenore del ricevimento, invitati, scenografia, cornice dell’evento, tutto questo per me deve avere un senso. E, una cosa che posso constatare ad ogni evento, se sleghiamo dal contesto anche solo uno di questi elementi, esso risulterà banale, sciatto, insignificante, ‘raffazzonato’, a emozioni zero.
Da sempre con Laura, mia sorella, quando arrivavamo ad un ricevimento (e ci succede tutt’ora), al primo colpo d’occhio, notavamo subito le incongruenze, le ineleganze, le stonature, per questo ci proponevamo di aiutare le nostre amiche ad organizzare il loro giorno più bello, perché, per l’affetto che ci legava, desideravamo metterci a disposizione per realizzare un evento dove tutto fosse al suo posto, con semplicità e armonia, con eleganza. Per fare questo c'è bisogno di una skill fondamentale: la visione d'insieme! Mai focalizzarsi su singoli aspetti, mai! Avere la capacità di 'vedere' l'evento completo davanti a te, prima che venga realizzato, ti porta a seguire un unico 'fil Rouge', è proprio questo che rende armonico l'evento.
Le decorazioni in stock, la moda del momento, o tutto ciò che risulta ridondante, déja vu, della serie ‘lo hanno tutti, lo voglio anche io’, non ha mai fatto per noi! Ispirarci, si certo, ma vogliamo ‘rivisitare’, adattare, personalizzare, ogni volta.
Un giorno, proprio un’invitata al matrimonio di una nostra cara amica, vedendo le semplicissime ma particolari decorazioni (nella foto, anno 2010) che avevamo creato, ci aveva consigliato di fare dei corsi per fare della nostra inclinazione naturale una vera professione.
Ecco, la frittata ormai era fatta! Una persona esterna, che non ci conosceva aveva avuto il potere, con due parole, di metterci difronte a noi stesse, abbiamo finalmente preso atto che quella era la nostra strada, perché no?
Ma soprattutto: perché? Beh, ce ne sono tanti, in primo luogo per passione, perché quando adori il lavoro che fai vuol dire che non senti la fatica, vuol dire investirti al 100% al servizio del tuo cliente come se l’evento fosse il tuo, vuol dire renderti utile nel guidare le persone in un percorso tanto complesso come l’organizzazione di un matrimonio, dove sbagliare strada, per i non addetti ai lavori, è un attimo.
Se da un lato è complicato, dall’altro però, per chi come noi ha una predisposizione naturale, risulta davvero semplice creare qualcosa di impatto con pochi elementi. Ci vuole testa e … cuore!
In molti pensano che il ‘fai da te’ sia la soluzione più economica, non è proprio così e io ora lo posso anche testimoniare per esperienza diretta.
Oltre al tempo che ci vuole per pensare a tutto, al tema ed ai colori, che tipo di fiori … bomboniere si o no? Eventualmente quali scegliere?! Dove andare a trovare gli elementi che faranno parte della scenografia? Cercare per ore, ispirarti, perderti tra mille offerte … e, stai sicura, avrai altre mille situazioni, appuntamenti e impegni, ma se tu nella vita fai altro, se questo non è il tuo campo, come fai a gestire il tutto?!
Soprattutto, come avrei fatto io, mentre ero in seduta trucco, ad essere presente mentre arrivava la wedding cake?! Ed era pure ad un paio di metri da me … ma chi ha chiesa e location distanti km? Come può fare? Come avrei fatto, mentre mi cambiavo, ad andare in chiesa a posizionare i libretti, cestini riso e tutto il resto?! Te lo dico io: non ce l’avrei fatta! Senza l’aiuto di una event planner, che avrebbe pensato a tutta la regia e al coordinamento, non ce l’avrei fatta!
È anche vero che ci si potrebbe affidare ad una zia, una cugina, un’amica per un aiuto, oppure addirittura alla location , infatti sempre più spesso i ristoranti offrono il centrotavola e il tableau agli sposi, compreso nel prezzo … ma … io non volevo nulla di anonimo, nulla di ostentato certo, ma assolutamente nulla di banale e improvvisato. Ci si sposa una sola volta, o no?! Non contano solo le cibarie, per me ci deve essere il giusto mix degli elementi: compresa la parte emozionale. Non solo gli sposi ma anche i loro ospiti devono vivere un’esperienza indimenticabile e condivisa.
E poi, ma ti immagini chiedere alla tua migliore amica, o ad una cugina o zia di dedicarsi alla sistemazione delle bomboniere o segnaposti mentre ti stai sposando? Ti sentiresti davvero di chiedere loro, in qualità di invitate, quindi in abito da cerimonia, di sistemare le tue cose alla location, escludendole, di fatto, dai momenti clou, del TUO evento, in chiesa o in municipio? Ci hai pensato?
Mentre si organizza l’evento della vita bisogna avere mille occhi, pensare ad ogni minima cosa, perché anche gli aspetti che a prima vista ci possono sembrare insignificanti, stiamo sicure che verranno fuori e si presenteranno come problemi da risolvere, quando meno ce lo aspettiamo, sempre se non siamo del mestiere, è ovvio.
Quanto a noi di cojas, ci sentiamo a nostro agio in questo mondo, siamo nel nostro elemento ed è bellissimo sentire che stiamo sollevando gli sposi dalle incombenze più seccanti e noiose per loro, vederli che si affidano a noi come se fossimo della famiglia, ci fa sentire utili, è una grande responsabilità, certo, ma è entusiasmante vedere il loro sogno che pian piano prende forma.
E quanto ci piace offrire piccole sorprese, non preventivate, piccoli doni che vanno dritti al cuore, un dettaglio in più per il loro evento. Cosa ho detto prima? Con la testa, ma anche col cuore …
Fin qui ho descritto come lavoriamo, l’ho fatto in maniera distaccata vero? Eh si, perché l’event planner deve avere la mente fredda, in questo lavoro si deve avere una precisione chirurgica, non bisogna certo farsi prendere dalle emozioni, sennò ciao!
Ma … poi è toccato a me, trovarmi dall’altra parte, dalla parte della sposa…
Il prossimo articolo: riflessioni di una Wedding planner per vocazione
La sua era una famiglia facoltosa e patrizia, successivamente venne convertito al cristianesimo fino a diventare il Vescovo di Terni a soli 21 anni. Morì decapitato a Roma nel 273, dove si trovava per predicare, per essersi rifiutato di abiurare la sua fede.
Durante una sua visita a Roma, l’Imperatore Claudio II gli chiese di abiurare la propria fede, Valentino non solo rifiutò di farlo, ma cercò di convertire al cristianesimo l’imperatore stesso. Claudio II però, benché molto contrariato, decise di graziarlo dall'esecuzione capitale e lo rilasciò, molto probabilmente anche in virtù delle origini patrizie di Valentino.
Valentino negli anni divenne popolarissimo oltre che un Vescovo molto amato dalla popolazione.
Fu arrestato una seconda volta sotto l’Imperatore Aureliano durante le sue continue persecuzioni contro i cristiani, gli fu chiesto nuovamente di scambiare la vita con la fede, Valentino rifiutò, fermo nel proclamarsi cristiano. Venne dunque decapitato a 97 anni, il 14 febbraio del 273. Le sue spoglie vennero sepolte sulla collina di Terni, dove si trovano ancora oggi all'interno di una basilica eretta in suo onore negli stessi luoghi.
https://turismo.comune.terni.it/it/terni-citta-di-san-valentino
Il suo nome e l’origine di questa ricorrenza sono legati ai riti della Lupercalia, dedicati al dio della fertilità, riti che prevedevano festeggiamenti ed atteggiamenti licenziosi assolutamente in contrasto con la morale cristiana.
Tali riti avvenivano ogni 15 febbraio e la chiesa soppresse definitivamente queste pratiche indecenti grazie a Papa Gelasio I nel 496 d.c., il quale, nel tentativo di togliere la patina pagana alla festa ormai tanto radicata nei romani, la anticipò al 14 di Febbraio attribuendo a San Valentino la capacità di proteggere gli innamorati e i futuri sposi.
Perché questo Santo sia diventato popolarissimo per gli innamorati di tutto il mondo è cosa ardua da spiegare, la sua storia è tanto lontana nel tempo che le leggende si sono moltiplicate attorno alle sue gesta, quasi tutte le fonti, però, ci riportano sempre lo stesso racconto, da cui partì tutto: si narra che un giorno Valentino, passeggiando in un giardino, sentì due innamorati che litigavano, lui si avvicinò e offrì loro una rosa chiedendo al Signore di proteggerli e di rappacificarli, qualche giorno dopo la coppia tornò dal Santo per far benedire le loro nozze.
Anche un’altra leggenda, ancor più suggestiva, benchè drammatica, la ritroviamo spesso: quella dell’’Amore Sublime’.. si dice che San Valentino fu il primo ministro della Chiesa a celebrare un matrimonio misto: tra il centurione pagano Sabino e la giovane cristiana Serapia, le nozze furono celebrate in fretta e in furia perché la giovane era malata gravemente di tisi, il centurione chiese al Santo di convertirlo alla religione cristiana e celebrare le nozze, affinchè lui potesse essere unito per sempre alla sua amata, proprio nel momento in cui Valentino stava benedicendo la nuova coppia nel vincolo del matrimonio, i due giovani morirono entrambi addormentandosi dolcemente.
Per alcuni la connotazione commerciale di questa festa distoglie l’attenzione dal suo significato più profondo e meramente spirituale, in tutto il mondo, qualsiasi sia la cultura, gli innamorati si scambiano doni più o meno costosi e le pubblicità e i negozi ci tartassano con mille possibili regali da fare…
Sarebbe bello se questa ridiventasse semplicemente la Festa degli innamorati e dell’Amore, dopotutto il Vangelo secondo Filippo ce lo ricorda molto chiaramente:
“L’amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: ‘ Questo è mio o ‘Quello è mio’, ma dice: Questo è tuo”.
Paola
I 5 elementi utili da verificare prima di organizzarle.
Sposarsi al mare è un qualcosa di estremamente romantico, quante volte abbiamo guardato ammirate le foto delle coppie vip mentre si scambiano le promesse sotto un arco di fiori in riva al mare?
Ma dalle riviste patinate alla realtà il passo non è così semplice come lo immaginiamo.
In genere i matrimoni che attirano la nostra attenzione nei film o in qualche rivista, hanno come scenario spiagge lontanissime da noi, esotiche, temperature praticamente costanti di 25 gradi, si scelgono date comprese nei mesi al riparo da piogge improvvise o tempeste tropicali, e il gioco è fatto: le nozze diventano la favola tanto sognata. Per non parlare di segmenti di spiaggia completamente liberi, vere e proprie oasi naturali dove poter allestire in tutta tranquillità, in cui gli sposi potranno essere fotografati senza spiacevoli passaggi di turisti ignari o bagnanti curiosi … (ricordiamoci, le foto di nozze ci seguiranno a vita).
E se la spiaggia fosse in Italia? Beh, si sa, la nostra penisola è ricca di spiagge magnifiche, con altrettante locations specializzate in questo genere di nozze.
Se dal punto di vista paesaggistico non abbiamo che l’imbarazzo della scelta, il tasto dolente si fa subito sentire se dobbiamo prendere in considerazione il clima!
Ma facciamo un attimo un passo indietro, nel momento esatto in cui voi due avete cominciato a sognare la cerimonia in spiaggia.
Vediamo insieme i 5 elementi da valutare prima di proseguire col sogno.
1- Cerimonia cattolica, se ci state pensando, sappiate che essa non è autorizzata in spiaggia, ma in certi luoghi si può trovare un sacerdote disposto ad officiare in riva al mare, dunque bisognerà armarsi di pazienza per fare queste verifiche, e in ultima analisi, potrebbe darsi che dovrete optare per una cerimonia religiosa simbolica, perché il rito valido a tutti gli effetti per la Chiesa dovrà essere celebrato in … chiesa, appunto.
2- Piano B. Verificare che possa essere compreso nel nostro budget. Ormai lo sappiamo bene, in Sardegna piove abbastanza poco d’inverno, figuriamoci d’estate, eppure … può piovere, e molto, anche in piena estate, magari sarà solo un temporale passeggero, ma se fosse in quella spiaggia e a quell’ora fatidica, quanto sarebbe seccante!!! Anzi sarebbe una catastrofe! Senza parlare del vento! Può essere anche molto forte, in genere si leva verso le 13 per calare verso il tramonto, il che potrebbe creare problemi per gli allestimenti.
Ecco perché bisogna sempre verificare, in accordo con le proprie possibilità economiche, che la location scelta abbia la possibilità di consentire le nozze in luogo riparato … just in case.
Opzione, questa, che ovviamente è da predisporre prima, infatti non se ne parla di trasferire tutti gli allestimenti, comprese le sedie ospiti e il tavolo officiante, in tutta fretta nella zona interna, con tutti i ritardi, e danni a fiori e oggetti, del caso! Se vogliamo un piano B a prova di bomba dovremo prendere in considerazione di aggiungerlo alle voci di spesa, un doppio allestimento insomma: quello in spiaggia e quello in altra area al riparo.
3- Ospiti. Tra i vostri ci sono anche persone molto anziane o con problemi di deambulazione? O neogenitori alle prese con carrozzine? In questo caso dovrete trovare una location che abbia gli accessi facilitati e soprattutto che non ci siano lunghe distanze da percorrere a piedi, tra la spiaggia e la sala ristorante. Se ci tenete che tutti si trovino bene alle vostre nozze, questo è un dettaglio da non sottovalutare.
4- Condizioni meteo. Ne parlavamo prima, se ci si vuole sposare in spiaggia, e dunque all’aperto, bisogna scegliere mesi in cui non ci sia troppo caldo, e ovviamente più ci allontaniamo da luglio e agosto, parlando sempre della Sardegna, più c’è probabilità che piova. Potrebbero essere ideali i mesi di giugno e settembre, è vero che ci si potrebbe sposare di sera, e le nozze serali sono comunque da consigliare, ma è anche vero che nei mesi centrali estivi le spiagge sono iper frequentate da orde di turisti e bagnanti in cerca di un po’ di fresco, ma sai che bello ritrovarseli come sfondo delle vostre foto di nozze, in costume, tutti sudati e appicicaticci di creme solari, mentre fanno gli sfacciati e indiscreti spettatori alla vostra cerimonia!?
5- Abiti. Può darsi che il sogno di sposarvi in spiaggia sia nato così, mentre guardavate un film dove lui e lei dicono ‘si lo voglio’ su una bellissima sabbia bianca e sottile come il talco … quindi la domanda è: siete una coppia anticonvenzionale o classica? Perché nel primo caso sicuramente le vostre nozze in spiaggia sono profondamente volute, vi rispecchiano, mentre nel secondo caso, lasciarsi trasportare dall’onda del momento potrebbe, ad un certo punto, mettervi difronte a scelte che non vi appartengono.
Ci avete pensato? Gli abiti per le nozze in spiaggia, per ovvi motivi, non possono essere gli stessi che si scelgono per una cerimonia classica, in chiesa come in municipio. La sposa dovrà scegliere un abito fluido, anche corto, potrà presentarsi scalza, se preferisce, mentre lo sposo si potrà vestire con una semplicissima camicia bianca e pantaloni scuri, o anche color sabbia, perché no, il tessuto? Preferibilmente di lino, pazienza se si sgualcirà, siamo in spiaggia dopotutto.
D’altronde adattare il vostro classicismo e conformismo ad una cerimonia così free come quella in spiaggia, stride parecchio con tutto il contesto! La sposa non può presentarsi con un abito rigido in mikado o taffetà che sia, con un’acconciatura perfetta e tacco 12, così come lo sposo non può arrivare con un doppio petto e cravatta e scarpe stringate. Ci dobbiamo rassegnare: tutto deve seguire un filo logico, per evitare tutte le fonti di imbarazzo.
Analizzare le criticità di un evento particolare come le nozze in spiaggia, vi aiuterà di certo a districarvi meglio, per organizzare l’evento così come lo avete sognato, in maniera impeccabile e … senza intoppi!
Paola
Se anni fa le nozze venivano annunciate con la classica partecipazione, oggi praticamente viviamo su internet. Il sito è smart, veloce, facile da consultare, sia dal pc che dal cellulare e ci da l'opportunità di condividere i nostri momenti in tempo reale con gli amici o parenti più cari.
Vi potete davvero sbizzarrire con tutte le notizie, le foto, video e altre info che vorrete pubblicare e, soprattutto, il sito lo renderete visibile solo ed esclusivamente ai vostri ospiti. Non male vero?E non è detto che se facciamo il sito dobbiamo rinunciare alle classiche partecipazioni, non fatelo, perché queste ultime daranno un tocco molto elegante e formale al vostro evento.
Ci sono varie piattaforme che offrono creazioni gratuite, con tantissimi template già pronti e impostati tra cui scegliere, voi dovrete solo modificarlo aggiungendo le vostre foto e i vostri testi.
Il sito che vi mostriamo in questo articolo lo abbiamo simulato su https://www.webnode.it
La piattaforma è davvero intuitiva e facile da utilizzare. Nelle foto qui pubblicate ci sono degli esempi di come potrebbe essere strutturato il vostro sito.
Se vorrete mantenere la gratuità, sappiate che la url del vostro sito, oltre che contenere il nome da voi scelto, conterrà anche la stringa della piattaforma. Non è molto carino, ma non è così catastrofico. Sennò resta sempre la soluzione di pagare un abbonamento basic annuale.
Il sito potrebbe restare online quanto deciderete voi, ma è buona norma non disattivarlo prima di un anno dalle nozze. Infatti all’interno del sito potrete inserire il link di 'wedshots', servizio offerto da matrimonio.com , eccolo : https://www.matrimonio.com/album-matrimonio-wedshoots
Basta creare un account dedicato, e ... voilà: il vostro esclusivo 'angolo' di web dove potrete pubblicare le foto dei preparativi di nozze, le situazioni divertenti dei vari ‘dietro le quinte’, dove gli ospiti potranno postare le foto fatte al vostro evento, e anche, perché no, dove voi pubblicherete le foto del vostro viaggio di nozze!
Torniamo alla piattaforma webnode.it Prima di creare il sito ovviamente vi dovrete registrare, dopodichè comincerete a strutturarlo come più vi piacerà. La home page vi consigliamo di lasciarla super semplice, magari con una vostra foto a tutto schermo, con una frase o semplicemente la data delle nozze. Davvero di grande impatto!
Ricordate che il menu potrete modificarlo aggiungendo o togliendo pagine, nella pagina delle info potrà essere utile aggiungere la sezione ‘maps’, specie se avete ospiti che arriveranno da lontano, li aiuterete a trovare subito il luogo dell’evento.
Può essere carina la pagina della ‘gallery’, dove metterete le vostre foto più belle, che siano significative della vostra storia d’amore, potrete aggiungere aneddoti simpatici o anche dei video, dei vostri viaggi insieme ad es…
In ogni caso non fate siti troppo lunghi e articolati, pochi elementi, e i vostri ospiti apprezzeranno tantissimo! Potranno vivere meglio il vostro momento magico. E se avrete invitato tante persone, il sito si renderà utile anche per la raccolta delle adesioni, evitandovi un mare di telefonate!
Per finire una cosa molto importante: la lista nozze. Se ne avete una, è bene inserire nel sito una sezione con un link, un iban, o un riferimento ai doni.
Paola
E tu? Hai bisogno di aiuto per creare iltuo sito? Clicca sul link per saperne di più
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Vi sposate? Calma e sangue freddo!
Ok, è un po’ di tempo che state insieme, magari state anche già convivendo. La vostra è una coppia solida, i tempi sono maturi per passare alla fase definitiva.
Già, state talmente bene insieme che non avete certo paura del ‘per sempre’, lui si è inginocchiato davanti a voi, come da ‘protocollo’ non scritto, in uso da secoli, e vi ha dato l’anello.
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Non avete paura del ‘per sempre’ … uhm … ma allora perché sta cominciando a venirvi un panico incontrollabile?!
Non avete idea di nulla, zero idee per l’organizzazione delle vostre nozze, anzi ne avete un sacco! Il lavoro vi assorbe oltre ogni modo, ma vi consumate gli occhi la sera su internet a caccia di spunti.
Sono giorni che lui vi chiede di uscire … cosa?? Ma perché gli uomini sono sempre così tranquilli ??? Non se ne parla nemmeno di uscire! Bisogna organizzare le nozze!
Dunque vediamo di darvi un ‘aiutino’ ... facciamo la lista delle cose da fare: in ordine di precedenza naturalmente.
1. Scegliere la chiesa e parlare col sacerdote, se vi sposate in chiesa, naturalmente questa è la primissima cosa da fare: decidere la data e bloccare la chiesa. La data va decisa in accordo col sacerdote che vi dovrà sposare, ovviamente i vostri reciproci impegni andranno allineati. Se le nozze saranno civili, dovrete fare la stessa operazione al comune.
2. Prossima mossa: una volta decisa e bloccata la data, via libera alla scelta della location. Qui avrete tanto da fare, con i preventivi, visite, appuntamenti, scelta menu, e chi più ne ha più ne metta, a meno che non avete già le idee chiare, dovrete macinare ‘mila’ km. Sappiate che molti ristoranti propongono il ‘tasting’, ovvero la degustazione di un menu a scelta, ovviamente dei piatti principali e più particolari, in modo da avere un’idea se possano essere di vostro gusto. In genere il tasting è a pagamento, ma se poi confermate quella data location, può essere che vi venga offerto.
3. Altro step: tornare dal sacerdote per avviare il ‘processicolo’, esso può essere fatto indifferentemente da uno dei due parroci dei futuri sposi. Un passo importante per le nozze in chiesa, in quanto serve a verificare che gli sposi siano ben consapevoli del passo che stanno per fare, che siano entrambi liberi da vincoli matrimoniali, preparatevi perché ci sarà un breve ‘interrogatorio’ che il sacerdote farà ai futuri sposi separatamente, compilerà la scheda di ciascuno, se è tutto a posto, complilerà le richieste di pubblicazioni, sia in chiesa che al comune. Mentre se le nozze dovessero essere solo civili, i comuni di residenza procederanno d'ufficio a verificare che non esistano precedenti vincoli e che ci sia il via libera alle nozze.
Le pubblicazioni in chiesa verranno affisse di domenica e vi resteranno fino alla domenica successiva compresa, di fatto resteranno per otto giorni comprese le due domeniche.
Per le pubblicazioni in Municipio bisognerà trasmettere via mail, all’ufficio Matrimoni, la richiesta di pubblicazioni relative al comune, fatta dal parroco, il comune poi si incaricherà di dare appuntamento ai nubendi invitandoli a portare con se il foglio della pubblicazione comunale in originale, e due marche da bollo da 16,00 eu (all'ora attuale) l’una per le due pubblicazioni nei comuni di residenza degli sposi. Le pubblicazioni, in questo caso, dovranno essere affisse pubblicamente per ben undici giorni.
Sia per le pubblicazioni della chiesa che per quelle del comune, al termine delle pubblicazioni, i fogli verranno tolti dalle rispettive bacheche, e verranno entrambi compilati nella parte che riguarda ‘il non impedimento alle nozze’. Forse, per chi ancora non lo sapesse, sarà chiaro che queste pubblicazioni vengono fatte per verificare che nessuno abbia da mettere ostacoli alle nozze, su ragioni fondate, ovviamente.
4. E ora viene il ‘tasto dolente’ CHI INVITARE???’. Calma! Arriverete a risolvere anche questa questione. Vi veniamo in soccorso noi con qualche, modesta, dritta.
In genere, ripetiamo in genere, si invitano alle nozze tutte quelle persone, compresi i parenti, che vi sono stati vicini durante l’ultimo anno e che vi hanno invitato alle loro nozze. Di regola gli inviti vanno sempre ricambiati. Ma ...
non bisogna aver paura di fare tagli, le nozze sono un momento di gioia condivisa e, francamente, di invitare persone che non si ricordano neanche più di voi, nonostante la parentela, per quanto stretta possa essere, sinceramente non avrebbe proprio senso! Poi, ovviamente, ognuno fa come si sente di fare.
5. Gli inviti in tempo di COVID, ahi, un altro tasto un po' dolente… quante coppie hanno rimandato le nozze programmate nel 2020? Sicuramente siete tantissime! Ma poi, siamo arrivati al 2021, e le cose, sembra, non sono poi tanto cambiate! I limiti ci sono, eccome. Allora, una soluzione potrebbe essere fare inviti scaglionati. Ripartiti così: le persone più strette, famiglia e amici fraterni ovviamente potrebbero essere invitati al pranzo o cena il giorno delle nozze. I restanti ospiti, potrebbero, a turno, essere invitati ad un pranzo o cena posticipati. Sarebbe anche un’occasione per gli sposi, volendo, di indossare nuovamente i loro abiti delle nozze. Non male, vero?
6. L’abito dello sposo. Le cose più importanti le avete già avviate: avete la chiesa, la location, avete stabilito quali saranno i vostri invitati, avete definito il menu. Bene, ora possiamo dedicarci agli abiti. Notoriamente lo sposo non ha grossi problemi a trovare l’abito che gli conviene, anche lui però avrà gli occhi puntati addosso, dunque, giusto per saperlo, per le cerimonie diurne sarà bene che indossi un abito classico, il tight o mezzo tight sarebbe da galateo, ma si potrà scegliere un abito classico purché sia in lana, per l'estate sarà un fresco di lana, mai a doppio petto e ... orologio si, ma mai col fermacravatta.
Infatti, così come per la sposa, l’unico gioiello che si dovrebbe indossare è la fede, punto! Se la cerimonia fosse di sera, il galateo sconsiglia l'uso dello smoking, abito da sera, non da cerimonia, adatto alle feste mondane. Per le nozze serali dunque lo sposo potrà scegliere un abito classico come il frac, indicato dal galateo per le cerimonie formali. Negli altri casi lo sposo sceglierà l'abito come indicato per le cerimonie diurne.
Torniamo all’abito per la cerimonia diurna, in giro si vedono sposi che indossano abiti bianchi, o dai colori sgargianti, premesso che, ovviamente, ognuno sceglie di vestirsi come vuole alle sue nozze, sarebbe bene non prestare il fianco a commenti poco simpatici, evitare di rendersi ridicoli, dopotutto l’eleganza non si fa notare, ma è sempre sinonimo di semplicità e classicismo.
Volenti o nolenti è solo la classicità che attraversa i tempi senza sembrare orribilmente datata. Pensateci, perché le foto vi seguiranno per la vita!
Ammesso che lo sposo segua i canoni dell’eleganza, terminiamo di descrivere il suo outfit parlando dei gemelli, li può indossare solo se sono molto discreti. Ultima cosa: la boutonnière, si mette rigorosamente a sinistra, essa viene creata dalla fiorista con un fiore che è presente anche nel bouquet della sposa. La stessa boutonnière verrà fatta, in misura più piccola sia per i testimoni che per i papà degli sposi. Ovviamente con la boutonniére non si mette la pochette.
7. L’abito della sposa.
Abbiamo ‘sistemato’ lo sposo. Ora c’è da pensare a lei. Inutile girarci intorno, avrà le luci della ribalta, poco ma sicuro … avete mai sognato di essere al posto della vostra attrice preferita protagonista di un romantico film che ha riscosso un successo mondiale? Bene, sarete voi la star! Girerete parecchio, probabilmente, per trovare l’abito dei vostri sogni. Il nostro consiglio è di andare a misurare gli abiti solo con una vostra intima amica o con vostra sorella, o vostra mamma, in ogni caso con non più di due accompagnatrici, a patto che siano persone che possano consigliarvi spassionatamente senza interferire con la vostra scelta.
Come vestirvi? Anche qui vale la regola dell’eleganza che non ha tempo, specie se vi dovete sposare in chiesa, bisogna osservare un certo rispetto per il luogo di culto, dunque meglio non scegliere abiti troppo scollati, o troppo ricchi, o con spacchi vertiginosi che vi metterebbero in imbarazzo mentre siete sedute (chissà perché quando si misurano gli abiti da sposa, solo raramente le commesse vi fanno sedere per vedere l’effetto). Trucco, parrucco, gioielli, tutto all’insegna della semplicità, la scelta migliore! Ne siete convinte?
L’ unico gioiello che una sposa dovrebbe portare è la fede, esattamente come il suo sposo. L’anello di fidanzamento, in genere si lascia a casa o lo indossa temporaneamente la vostra testimone, o vostra mamma, per poi restituirvelo dopo la cerimonia. Gli unici gioielli consentiti sono gli orecchini, a patto che siano discreti ed eleganti. Le perle? Si dice che le perle siano sinonimo di ‘lacrime’, dunque in genere non andrebbero indossate, ma non crediamo troppo alle superstizioni …
8. Archiviata la ‘pratica’ abiti, pensiamo ora agli aspetti strettamente legati al dopo cerimonia. Ad esempio le bomboniere, il tema delle nozze, partecipazioni … Iniziamo dal tema, già, dovrebbe essere la prima cosa da decidere, perché in base a quello deriva tutto il resto. È un dilemma? Forse no, è più semplice di quanto pensiate: provate a pensare a cosa vi lega, a come vi siete incontrati, a come descrivereste la vostra coppia … facciamo un esempio molto molto semplice e facile: siete una coppia che viaggia? Il tema saranno i viaggi, e così via. Comunque, sappiate che, non è indispensabile avere un tema a tutti i costi, potreste semplicemente scegliere lo stile del vostro matrimonio, elegante, boho, ecc… ecco, una volta individuato il tema o lo stile, procedete con la scelta dell’immagine coordinata, partecipazioni, tags, bomboniere, tableau, tutto dovrà avere lo stesso fil rouge. In questo modo tutto sarà omogeneo, coerente, armonioso.
Fate attenzione in questa fase, perchè la scelta di questi elementi spesso viene fatta su internet da vari fornitori, siti di vendita online, e, a meno che non ne troviate uno che crea tutto (dalle partecipazioni alle tags, bomboniere, libretti messa ecc.) potreste non avere esattamente gli stessi stili e colori.
Abbiamo sviluppato le parti più importanti dell’organizzazione di un matrimonio.
State pensando di sposarvi presto? Anche con pochi invitati, Covid oblige, si può avere un evento da sogno curato nei minimi dettagli, proprio come se aveste la wedding planner.
Se avete bisogno del nostro aiuto compilate il breve questionario e vi ricontatteremo al più presto e senza impegno.
Grazie e al prossimo articolo !
Lui si inginocchia per chiedervi di sposarlo? Romantico!!!
Ma... perché lo fa? Da dove arriva questa tradizione?
Siete curiosi eh? Ok, mettetevi comodi allora che vi sveliamo l’arcano...
Tanto per cominciare, nella tradizione più antica, era il padre del futuro sposo che chiedeva la mano della sposa al padre di quest’ultima, la quale non veniva neanche interpellata (agghiacciante visto oggi, no?), all’epoca i matrimoni erano più che altro il suggello di alleanze tra famiglie. Nella maggior parte dei casi, ovviamente, l’amore non faceva parte del pacchetto, non c’era nulla di romantico in tutto questo, ma, se gli sposi erano fortunati, poteva darsi che si innamorassero durante la loro vita matrimoniale…
Con il passare degli anni, questa tradizione ha subito delle evoluzioni, era infatti il futuro sposo stesso che si recava dal futuro suocero per chiedergli la mano della figlia, si presume che i due giovani si conoscessero già e fossero segretamente innamorati, purtroppo però dovevano passare questo esame: che lui piacesse oppure no al potenziale suocero...e, a seconda della delicatezza di quest'ultimo, l'aspirante fidanzato poteva uscire dalla casa indenne, oppure malmenato!
La tradizione di offrire un anello e di osservare un periodo di fidanzamento, si deve a Papa Innocenzo III, il quale nel IV Concilio Laterano, nel XIII secolo, lo legittimò, fu quindi previsto che fosse il prete a rendere noto il fidanzamento attraverso un annuncio, al fine di scongiurare ogni opposizione al futuro matrimonio, il fidanzamento era considerato come una promessa e le nozze dovevano avvenire non oltre i sei mesi dall’annuncio ufficiale.
Piano piano le cose sono ulteriormente cambiate, ormai, già da molto tempo, il futuro sposo chiede direttamente alla sua donna di diventare sua moglie, e la presentazione alla famiglia di lei è diventato più che altro un segno di rispetto, anzi, sono i futuri sposi che decidono insieme quando e come rendere partecipi le rispettive famiglie.
Anche se ai giorni nostri può anche essere la donna che chiede in sposo il suo uomo, la proposta di matrimonio è stata da sempre una consuetudine esclusivamente maschile, solo le Regine dovevano domandare in sposo il loro futuro principe consorte, l’uomo mai e poi mai si sarebbe potuto permettere di farlo, in quanto di rango inferiore (dal punto di vista nobiliare ovviamente).
Infine parliamo del famoso ginocchio a terra del futuro sposo durante la fatidica domanda...
Perché questa tradizione? Si dice ci arrivi dal Medioevo, quando gli uomini durante la loro investitura solenne al rango di Cavalieri, dovevano mettere un ginocchio a terra davanti al loro Signore, o Re o Regina, era un segno di sottomissione, di obbedienza, lealtà e offerta della vita a loro servizio.
Ancora oggi l’inginocchiarsi ha una valenza simile durante le cerimonie religiose…
Ecco perché da allora gli uomini hanno la consuetudine di mettere un ginocchio a terra davanti alla loro bella: in segno di offerta di sé ed anche con l’intento di non mettere in soggezione la ragazza.
Forse sarà una tradizione obsoleta, può darsi, ma ancora oggi molti giovani non rinunciano a fare la loro domanda di matrimonio in ginocchio, perché rende molto più solenne e pieno di emozione questo specialissimo momento… romantico no?
Una formula sempre più utilizzata in ogni tipo di partecipazione, dalle private alle aziendali. Ma sappiamo esattamente cosa significa?
Prima di addentrarci in questo argomento, però, facciamo una passeggiata indietro nel tempo, andiamo a curiosare come e perché ha avuto origine la partecipazione.
Se nel Medioevo è ben nota la consuetudine di rendere partecipe la popolazione di qualsiasi tipo di avvenimento, tramite dei proclami che venivano letti ad alta voce nelle pubbliche piazze, bisogna arrivare sino al 1600 circa per vedere le prime partecipazioni.
Esse però venivano spedite unicamente per annunciare i decessi, e venivano recapitate direttamente presso le famiglie invitate a prendere parte al funerale.
Dobbiamo aspettare la fine del 1700 per vedere un nuovo utilizzo delle partecipazioni che, finalmente, annunciano qualcosa di gioioso: la nascita. Erano scritte a mano, spesso da monaci amanuensi, ma ancora erano considerate un vero lusso, appannaggio esclusivo delle famiglie nobili e facoltose.
Verso il 1850 si cominciano a vedere le prime ‘rudimentali’ partecipazioni, infatti era usanza che i genitori dei futuri sposi andassero in visita presso le famiglie prescelte per invitarle alle nozze dei loro figli, quando i futuri invitati non erano in casa i genitori solevano lasciare un biglietto scritto con l’invito all’evento.
Finalmente agli inizi del 1900 con l’avvento dell’era industriale, la stampa diventa di facile accesso anche per le famiglie meno abbienti e la partecipazione, per come la conosciamo ancora oggi, diventa una consuetudine ben radicata.
E veniamo ora alla famosa formula R.S.V.P., essa viene dalla frase francese ‘Répondez s’il vous plait’: ossia ‘Rispondete per cortesia’.
Sarà perché non ne conoscono il significato che spesso, ahimé, certe persone non rispondono agli inviti?!
In tutti gli eventi, specie le nozze, è di primordiale importanza conoscere esattamente il numero di invitati che interverranno, per tutti gli ovvi motivi che ne derivano, in primis il pagamento dei coperti alla location e tutto il resto.
È buona norma, quindi, rispondere sempre ad un invito, è una semplicissima questione di educazione, infatti, a noi farebbe piacere pagare per 100 invitati mentre il giorno fatidico se ne presentano solo 50?!
I metodi di risposta variano, più siamo in confidenza con le persone che ci stanno invitando meno formali saremo, si può passare dalla telefonata per dire ‘Si, ci saremo’, oppure ‘Scusaci tanto, abbiamo un impegno che non possiamo rimandare, ma saremo con voi col cuore’, al cartoncino scritto, più formale, dove comunicheremo le nostre intenzioni.
Niente panico però, perché è proprio la formula del R.S.V.P., sempre seguita dai contatti di riferimento, nr. di telefono fissi, o cellulari, o indirizzi, che indicherà con precisione con che mezzo, ed entro quando, bisognerà rispondere.
Per i motivi già descritti, è importantissimo rispondere entro i termini richiesti, ricordiamoci che molti ristoranti chiudono la lista di invitati anche un mese prima, pretendendo, giustamente, il pagamento per il numero di invitati che viene loro comunicato in base alle adesioni.
Quindi se abbiamo tante cose a cui pensare, e sappiamo già che rispondere entro la data x potrebbe sfuggirci, possiamo attivare un promemoria sul nostro cellulare, è un nostro preciso dovere non mancare a questo cortese invito, un segno di rispetto verso chi avrebbe piacere di averci tra gli ospiti di un evento così importante.
La storia del gioiello più prezioso del mondo è molto antica, eh si, perché non c’è nessun altro gioiello al mondo che sia ricco di significati come questo semplice cerchio d’oro!
La fede viene scambiata tra i due sposi al momento delle nozze, si porta all’anulare, e se questa tradizione è rimasta saldamente ancorata lungo i secoli, è perché già nell’antica Roma era una pratica, ancora pagana, molto diffusa per suggellare il patto matrimoniale tra i due sposi.
La forma geometrica fu fin dall’inizio scelta perché non avendo nè inizio nè fine rappresentava l’eternità.
La tradizione viene ripresa dalla Chiesa Cattolica verso il nono secolo, che suggella in maniera sacra e solenne l'unione della coppia davanti a Dio col Rito del Sacramento del Matrimonio, durante il quale i due sposi si scambiano le promesse insieme con gli anelli.
All’inizio le fedi si portavano all’anulare della mano sinistra, infatti nel terzo secolo a.c. dei medici grechi avevano dimostrato che i nervi del quarto dito erano direttamente collegati col cuore, la fede, comprimendoli, assicurava amore eterno... benché secoli dopo, questa teoria sia stata contraddetta dagli scienziati , questa usanza continua ad essere molto ben radicata.
Nel medioevo, in Francia, gli sposi cominciarono a portare la fede alla mano destra, per poi tornare alla mano sinistra col passare dei secoli, ancora oggi in certi paesi le fedi si portano nella mano destra.
Ma torniamo un attimo indietro nel tempo perché è molto interessante l’evoluzione dei materiali di cui erano fatte le fedi lungo i secoli... cominciamo dagli Egiziani, Grechi e Romani antichi che le confezionavano utilizzando materiali naturali come il giunco o il papiro, ma, come è comprensibile, questi anelli non erano molto resistenti e si rompevano rapidamente, ecco perché questi materiali vennero sostituiti con l’avorio, l’osso o il cuoio.
Ancora più tardi cominciarono a fabbricare le fedi utilizzando il ferro, l’ottone o il bronzo.
Bisognerà aspettare il tredicesimo secolo per vedere le prime fedi in oro durante le cerimonie nuziali di fede cristiana.
Ai giorni nostri la fede in oro , nella sua forma più classica viene adottata dalla maggior parte degli sposi.
È anche vero che la fede, lungo i secoli, a seconda dei popoli e delle culture, è stata declinata in una grande varietà di modelli: quelli ebraici, ad esempio, erano molto di moda nel sedicesimo secolo, gli anelli gemelli nel diciassettesimo e il famoso anello irlandese , il ‘claddagh ring’ nel diciottesimo, quest’ultimo anello è ricco di significati, esso rappresenta due mani che tengono un cuore sormontato da una corona : le mani rappresentano l’amicizia tra i due sposi, il cuore simboleggia l’amore e la corona la lealtà.
Infine una parola per le incisioni all’interno delle fedi, ancora una volta dobbiamo questa tradizione ai Romani, questa pratica suggellava l’appartenenza della sposa corpo e anima al suo sposo.
La fede intesa come anello è anche da interpretare come fede in senso più ampio, i fidanzati che decidono di sposarsi è perché hanno fede che la loro coppia duri per sempre, ecco perché, se è vero che possiamo perdere tutti gli altri gioielli con un pò di dispiacere, certo, perdere la fede è una eventualità che cerchiamo costantemente di scongiurare proprio per il carico di preziosi simboli che essa porta con se.
La tradizione del bouquet da sposa risale fino nell'antichità, abbiamo notizia che i primissimi bouquet fossero composti principalmente da erbe aromatiche, esse servivano per allontanare gli spiriti maligni oltre che per mascherare certi cattivi odori (ebbene sì... le docce a quel tempo ancora non esistevano...).
Si sa che nel Medio Evo ci si sposava soprattutto in primavera, periodo nel quale ci si faceva il bagno annuale!
Verso il 18º secolo il bouquet comincia ad essere composto dai fiori d'arancio, simbolo di purezza, anche in questo caso avevano la funzione di creare un alone delicatamente profumato attorno alla sposa.
I fiori d'arancio fanno parte decisamente della storia del bouquet nuziale, visto che continuano ad essere presenti anche alla fine del 19º secolo, periodo in cui prende piede la tradizione di tenerlo in una campana di vetro nel salone di casa, lo scopo è quello, una volta essiccato, di tenerlo conservato e bene in vista tutta la vita.
Il lancio del bouquet? E' più una moda che una tradizione, benché non sia ben chiara l'origine di questa consuetudine, si pensa, in definitiva, che si sia diffusa grazie ai numerosi film americani, che mostrano spose impegnate in mirabolanti lanci verso le amiche... sarà poi vero che chi lo acchiappa si sposerà entro l'anno?
Infine una nota tecnica, se così si può dire, il bouquet è l'ultimo dono che l'uomo fa alla sua futura sposa, ancora in veste di fidanzato, è lui che lo sceglie e lo fa recapitare alla sua bella il giorno stesso delle nozze... lei toglierà un piccolo fiore che lui metterà nel bavero... la famosa ‘boutonnière’... questo gesto però , ormai, è diventato virtuale, visto che la boutonnière viene confezionata dalla fiorista contemporaneamente col bouquet ... qualche sposo non gradisce di avere questo piccolo fregio floreale che richiama il bouquet della sua sposa, ed è un peccato perchè, così facendo, si interrompe quell’alone di continuità ideale, romantica della coppia.
Ma indovinate un pò chi ha introdotto la moda del colore bianco per l'abito da sposa? Una certa Alexandrina Victoria del Regno Unito (n.24 maggio 1819 – m. 22 gennaio 1901), chi è? Beh in effetti questo nome non ci è molto familiare... ma se vi dicessimo che è passata alla storia con l'appellativo di Sua Altezza Reale la Regina Victoria d'Inghilterra?
Eh si, proprio lei, così severa, che durante il suo regno si è occupata di ben altro che non di questioni frivole, lei che è passata alla storia per il suo rigido protocollo morale, intransigente, la morale vittoriana è ben nota... è riuscita a dettare moda nel campo dei matrimoni ... proprio questa sua sfaccettatura, così inaspettata, ci restituisce una figura molto più umana... perchè lei, Sua Altezza Reale, era una ragazza determinata e volitiva che sapeva anche essere controcorrente, sapeva rompere gli schemi!
Dal giorno delle sue nozze l'abito bianco, che all'epoca veniva indossato di giorno e non certo per il matrimonio, divenne un must per tutte le spose dell'occidente!
Quando andò a nozze aveva solo 21 anni ed era già regina da tre, per il suo amatissimo Albert, principe di Sassonia-Coburgo-Gotha, lei non volle nulla di altisonante, via gli abiti intessuti d'oro che avrebbe potuto indossare, via i prestigiosi e ingombranti gioielli e corone del Regno, ma un semplice abito bianco vaporoso, un velo di pizzo bellissimo e prezioso lungo 5 metri esattamente come lo strascico, un paio di orecchini semplici di diamanti e una spilla, 'la' spilla che le regalò Albert alla quale restò affezionata tutta la vita... in testa? Una semplice coroncina di fiori d'arancio, simbolo di fertilità.
La scelta era chiara: voleva comunicare romanticismo, amore, purezza, e null'altro. L'abito fu realizzato con materiali britannici, la sopra gonna di pizzo proveniva da una fabbrica del Devonshire che mise a disposizione 200 lavoranti e ben otto mesi di lavoro. Una curiosità: la Regina fece distruggere lo schema dell'abito per evitare che venisse copiato!
L'abito è conservato a Kensington Palace, la data è relativamente recente perché parliamo del 1840... a questa figura storica di spessore, leggendaria, una donna che ha fatto la Grande Storia, dobbiamo anche la moda degli abiti bianchi da sposa... lo avremmo mai detto?
Volete saperne di più?
Cominciamo...
Something old,
something new,
something borrowed,
something blue
and a silver sixpence in her shoe.
'qualcosa di vecchio' simboleggia il legame della sposa con la sua famiglia di origine e la sua vita prima del matrimonio, esso non si spezzerà col matrimonio. La sposa in genere sceglie di indossare l'abito della madre, o il suo velo, o un gioiello di famiglia.
'qualcosa di nuovo' rappresenta la fortuna ed il successo della sposa nella sua nuova vita col marito. La donna in questo caso può decidere che sia l'abito stesso, o qualsiasi altro accessorio.
'qualcosa di prestato' rappresenta l'amicizia e l'importanza, per la sposa, di essere aiutata, supportata e protetta dagli amici tutto lungo la sua nuova vita da sposata, generalmente è una sua cara amica che le presterà un gioiello o un accessorio.
'una moneta nella sua scarpa', rappresenta la riuscita e la prosperità della nuova coppia. La moneta dovrà essere messa rigorosamente nella scarpa sinistra della sposa, molto meno scomodo, però, farla cucire all'interno dell'abito!
Questi portafortuna appartengono alla tradizione o, se vogliamo, alla superstizione, ma è molto divertente per la sposa fare in modo che tutto venga eseguito...non si sa mai ;-) alla prossima amici con nuove puntate dedicate alle nozze.
Ci siamo! Ve lo ha chiesto!!
Il dilemma ora è: wedding planner si o no?
Analizziamo il perché si sceglie spesso il 'fai da te', il motivo più comune è: il wedding planner costa troppo! Convinzione, questa, che il più delle volte viene dedotta e non verificata!
Dedotta, magari, perché in tv ci mostrano immagini eclatanti di matrimoni ultra lussuosi ...
Eppure....
QUESTA È UNA DOMANDA CHE CI FANNO SPESSO: ma quanto costa avere un wedding planner?
C'è un sistema molto semplice per spiegare ciò che sembra un pò misterioso..perchè, diciamoci la verità: è mai successo che un wedding planner dicesse pubblicamente quanto può costare un matrimonio così fantastico?
A noi piace fare un esempio, che può far luce, a nostro avviso, su questo 'arcano' ... mettiamo il caso che dobbiamo farci fare un abito per un'occasione: fermo restando che la sartoria va pagata, questo abito come lo vogliamo? Di seta? Di cotone? Di pizzo? Intessuto con vere perle o finte? ..Potremmo andare avanti con mille altre opzioni per la realizzazione di questo abito...
Forse ora appare più chiaro che il prezzo dell'abito, ovviamente, dipende, in grandissima parte, dal tipo di materiale utilizzato per confezionarlo e dalle ore di lavoro che ha richiesto. E appare anche chiaro che non ci rivolgiamo ad uno stilista per farci fare un abitino da lavoro, se non vogliamo che il costo del professionista superi quello della stoffa.
È esattamente ciò che succede con la 'macchina' matrimonio.
Dipende da ciò che vogliamo, da cosa scegliamo, vogliamo mille orchidee che pendono dal soffitto, o piuttosto fasci di fiori di campo sui tavoli? Vogliamo torta e dolci fatti dalla nonna o dalla pasticceria più rinomata? Anche qua, si potrebbe andare avanti con mille altri esempi...alla fine sono sempre gli sposi che decidono che budget dedicare al loro giorno più bello e quanto, per loro, sarà importante che sia elegante, piacevole e che lasci degli indelebili ricordi...
È vero anche che molte spose sono disposte ad acquistare un abito di alta moda ma poi sorvolano sugli allestimenti, affidandosi, magari, alla location scelta, la quale un minimo di decorazione floreale la potrà anche offrire, ma, per quanto bella, renderà il tutto piuttosto anonimo...
Queste situazioni non sono rare, e fanno pensare ad una mancanza di visione d'insieme..perchè...pensiamoci un attimo...ma chi di noi si presenterebbe in abito da sera griffato , struccata, spettinata e in ciabatte ad un gala ufficiale? :-) perché l'effetto è esattamente lo stesso!
Il dilemma è stato risolto? :-)
Il nostro consiglio: cercare di avere il più possibile la mente lucida e decidere se davvero si ha voglia di implicarsi in prima persona con tutto lo stress che ne può scaturire, comprese probabili assenze dal lavoro, perchè organizzare un matrimonio non è faccenda da poco, ci sono 1000+1000 cose di cui tener conto, 1000+1000 cose da fare e, soprattutto, ma ci sarà davvero tutto quel gran risparmio?!
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