Sono qui davanti al foglio bianco, cerco di raccogliere le idee, ho pensato che vorrei scrivere un nuovo articolo per il mio blog. Qualcosa che sia utile per le coppie di sposi che si dovessero affacciare in questo mondo per la prima volta. Condividere la propria esperienza, raccontata in prima persona, può aiutare. Spero! Il mondo dei matrimoni è un caleidoscopio di oggetti, sentimenti, stati d’animo e anche, in molti casi, fonte di stress e ansia…districarsi e uscirne indenni, non è per niente facile!
Proprio per questa moltitudine di aspetti mi chiedo da dove potrei cominciare … forse proprio dalle origini della mia professione.
Fare la event planner è una cosa che mi appassiona oltremodo, avere una visione d’insieme, l’armonia tra decorazioni e location, coerenza tra tenore del ricevimento, invitati, scenografia, cornice dell’evento, tutto questo per me deve avere un senso. E, una cosa che posso constatare ad ogni evento, se sleghiamo dal contesto anche solo uno di questi elementi, esso risulterà banale, sciatto, insignificante, ‘raffazzonato’, a emozioni zero.
Da sempre con Laura, mia sorella, quando arrivavamo ad un ricevimento (e ci succede tutt’ora), al primo colpo d’occhio, notavamo subito le incongruenze, le ineleganze, le stonature, per questo ci proponevamo di aiutare le nostre amiche ad organizzare il loro giorno più bello, perché, per l’affetto che ci legava, desideravamo metterci a disposizione per realizzare un evento dove tutto fosse al suo posto, con semplicità e armonia, con eleganza. Per fare questo c'è bisogno di una skill fondamentale: la visione d'insieme! Mai focalizzarsi su singoli aspetti, mai! Avere la capacità di 'vedere' l'evento completo davanti a te, prima che venga realizzato, ti porta a seguire un unico 'fil Rouge', è proprio questo che rende armonico l'evento.
Le decorazioni in stock, la moda del momento, o tutto ciò che risulta ridondante, déja vu, della serie ‘lo hanno tutti, lo voglio anche io’, non ha mai fatto per noi! Ispirarci, si certo, ma vogliamo ‘rivisitare’, adattare, personalizzare, ogni volta.
Un giorno, proprio un’invitata al matrimonio di una nostra cara amica, vedendo le semplicissime ma particolari decorazioni (nella foto, anno 2010) che avevamo creato, ci aveva consigliato di fare dei corsi per fare della nostra inclinazione naturale una vera professione.
Ecco, la frittata ormai era fatta! Una persona esterna, che non ci conosceva aveva avuto il potere, con due parole, di metterci difronte a noi stesse, abbiamo finalmente preso atto che quella era la nostra strada, perché no?
Ma soprattutto: perché? Beh, ce ne sono tanti, in primo luogo per passione, perché quando adori il lavoro che fai vuol dire che non senti la fatica, vuol dire investirti al 100% al servizio del tuo cliente come se l’evento fosse il tuo, vuol dire renderti utile nel guidare le persone in un percorso tanto complesso come l’organizzazione di un matrimonio, dove sbagliare strada, per i non addetti ai lavori, è un attimo.
Se da un lato è complicato, dall’altro però, per chi come noi ha una predisposizione naturale, risulta davvero semplice creare qualcosa di impatto con pochi elementi. Ci vuole testa e … cuore!
In molti pensano che il ‘fai da te’ sia la soluzione più economica, non è proprio così e io ora lo posso anche testimoniare per esperienza diretta.
Oltre al tempo che ci vuole per pensare a tutto, al tema ed ai colori, che tipo di fiori … bomboniere si o no? Eventualmente quali scegliere?! Dove andare a trovare gli elementi che faranno parte della scenografia? Cercare per ore, ispirarti, perderti tra mille offerte … e, stai sicura, avrai altre mille situazioni, appuntamenti e impegni, ma se tu nella vita fai altro, se questo non è il tuo campo, come fai a gestire il tutto?!
Soprattutto, come avrei fatto io, mentre ero in seduta trucco, ad essere presente mentre arrivava la wedding cake?! Ed era pure ad un paio di metri da me … ma chi ha chiesa e location distanti km? Come può fare? Come avrei fatto, mentre mi cambiavo, ad andare in chiesa a posizionare i libretti, cestini riso e tutto il resto?! Te lo dico io: non ce l’avrei fatta! Senza l’aiuto di una event planner, che avrebbe pensato a tutta la regia e al coordinamento, non ce l’avrei fatta!
È anche vero che ci si potrebbe affidare ad una zia, una cugina, un’amica per un aiuto, oppure addirittura alla location , infatti sempre più spesso i ristoranti offrono il centrotavola e il tableau agli sposi, compreso nel prezzo … ma … io non volevo nulla di anonimo, nulla di ostentato certo, ma assolutamente nulla di banale e improvvisato. Ci si sposa una sola volta, o no?! Non contano solo le cibarie, per me ci deve essere il giusto mix degli elementi: compresa la parte emozionale. Non solo gli sposi ma anche i loro ospiti devono vivere un’esperienza indimenticabile e condivisa.
E poi, ma ti immagini chiedere alla tua migliore amica, o ad una cugina o zia di dedicarsi alla sistemazione delle bomboniere o segnaposti mentre ti stai sposando? Ti sentiresti davvero di chiedere loro, in qualità di invitate, quindi in abito da cerimonia, di sistemare le tue cose alla location, escludendole, di fatto, dai momenti clou, del TUO evento, in chiesa o in municipio? Ci hai pensato?
Mentre si organizza l’evento della vita bisogna avere mille occhi, pensare ad ogni minima cosa, perché anche gli aspetti che a prima vista ci possono sembrare insignificanti, stiamo sicure che verranno fuori e si presenteranno come problemi da risolvere, quando meno ce lo aspettiamo, sempre se non siamo del mestiere, è ovvio.
Quanto a noi di cojas, ci sentiamo a nostro agio in questo mondo, siamo nel nostro elemento ed è bellissimo sentire che stiamo sollevando gli sposi dalle incombenze più seccanti e noiose per loro, vederli che si affidano a noi come se fossimo della famiglia, ci fa sentire utili, è una grande responsabilità, certo, ma è entusiasmante vedere il loro sogno che pian piano prende forma.
E quanto ci piace offrire piccole sorprese, non preventivate, piccoli doni che vanno dritti al cuore, un dettaglio in più per il loro evento. Cosa ho detto prima? Con la testa, ma anche col cuore …
Fin qui ho descritto come lavoriamo, l’ho fatto in maniera distaccata vero? Eh si, perché l’event planner deve avere la mente fredda, in questo lavoro si deve avere una precisione chirurgica, non bisogna certo farsi prendere dalle emozioni, sennò ciao!
Ma … poi è toccato a me, trovarmi dall’altra parte, dalla parte della sposa…
Il prossimo articolo: riflessioni di una Wedding planner per vocazione